sabato 11 aprile 2009

Saba e Trieste

La descrizione del fascino di Trieste non è fatta con l’animo del visitatore. Questa poesia non si presenta come un giornale di viaggio, ma è possibile avvertire nella lettura l’affetto di chi vive in questa città, e la sente sua. Saba affermò infatti “Non so, fuori di lei pensar gioconda/ l’opera, i giorni miei quasi felici,/ così ben profondate ho le radici/ nella mia terra”. Egli ama tutta la sua città: nei suoi vicoli, nelle sue osterie, nel suo ghetto, nel suo porto. Questa poesia può essere considerata complementare alla altra poesia, almeno altrettanto famosa, “Trieste”. Alla ricerca della solitudine e alla visione cittadina che si offre dall’alto, si sostituisce in Città vecchia qui l’immergersi in un’oscura via di città vecchia (v.2), in una strada del quartiere del porto affollata dalla vita di ogni giorno.

Nessun commento:

Posta un commento

Coinvolgimi o fammi arrabbiare

Mark Prensky,“Coinvolgimi o fammi arrabbiare” Mark Prensky,“Coinvolgimi o fammi arrabbiare” nilocram Mark Prensky,“Coinvolgimi o fammi arrabbiare” Che cosa chiedono gli studenti di oggi?