sabato 11 aprile 2009



Mio padre è stato per me l'"assassino",


fino ai vent'anni che l'ho conosciuto.


Allora ho visto ch'egli era un bambino,


e che il dono ch'io ho da lui l'ho avuto.


Aveva in volto il mio sguardo azzurrino,


un sorriso, in miseria, dolce e astuto,


Andò sempre pel mondo pellegrino;


più d'una donna l'ha amato e pasciuto.


Egli era gaio e leggero; mia madre


tutti sentiva della vita i pesi.


Di mano ei gli sfuggì come un pallone.


"Non somigliare - ammoniva - a tuo padre".


Ed io più tardi in me stesso lo intesi:


eran due razze in antica tenzone. .(da Autobiografia, 1924)

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