sabato 11 aprile 2009
Fughe e ritorni
Firenze, Bologna, Torino, Milano, Roma: le fughe e i ritorni a Trieste sono continui. A Milano, dove tenterà un inserimento lavorativo, il poeta conosce Giulio Einaudi, Vittorio Sereni, Alberto Mondadori. Saba lascia più volte la sua città per tentare di radicarsi altrove, ma finisce sempre col tornarvi e ritrovarvi la sua identità e le sue interiori lacerazioni. E comunque nel secondo dopoguerra, tornato a Trieste, frequenterà sempre meno i caffè storici e i locali che amerà di più saranno soprattutto le osterie della città vecchia. Un vero punto di incontro, soprattutto negli anni precedenti le leggi razziali, è la sua stessa libreria antiquaria, dove si ritrovano anche Giovanni Comisso, Sandro Penna, Pier Antonio Quarantotti Gambini.
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